Rientrano nell‘incentivo Credito d’imposta Beni Strumentali gli investimenti in: beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0. beni immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa, ovvero software, sistemi, piattaforme, applicazioni.
Il Credito d’Imposta Beni Strumentali supporta e incentiva le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
Per fruire del credito d’imposta, i soggetti interessati devono presentare all’Agenzia delle Entrate un’apposita comunicazione nella quale devono essere indicati i dati degli investimenti agevolabili e del credito d’imposta del quale è richiesta l’autorizzazione alla fruizione.
Come funziona il Credito d’imposta Beni Strumentali 2022?
La misura passa dal 10% agevolabile del 2021 al 6% del 2022 con un limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro. l’ordine viene accettato dal venditore entro il 31 dicembre 2022; è stato pagato un acconto pari al 20% del costo d’acquisizione.
Per le imprese ammesse al credito d’imposta, la fruizione del beneficio spettante è comunque subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
In linea generale, i soggetti esercenti attività di impresa possono beneficiare sia del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali “ordinari” (i.e. beni materiali e immateriali diversi da quelli 4.0 indicati negli allegati A e B annessi alla legge n. 232/2016), sia del credito d’imposta per investimenti in beni materiali e immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello “Industria 4.0” (inclusi, rispettivamente, negli allegati A e B annessi alla legge n. 232/2016); gli esercenti arti e professioni possono accedere soltanto al credito d’imposta per investimenti in beni materiali e immateriali “non 4.0” (circolare 23 luglio 2021, n. 9, punto 1.3.).
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